lundi, mars 06, 2006

Superlativi relativi: un gioco da fare in classe



SUPERLATIVI RELATIVI: un gioco da fare in classe

La settimana scorsa in una seconda (2° grado) ho organizzato un giochetto semplice ma divertente per fissare la struttura del superlativo relativo (in particolare il fatto di dover ripetere l'articolo non va proprio giù...), e gli studenti hanno apprezzato! Voilà:

1. Far scrivere a tutti, in un foglietto, una frase che riguardi un(a) compagno/a di classe, senza dire il nome, usando un superlativo relativo (quindi sia usando un aggettivo, un verbo, o un sostantivo). Per non far capire nemmeno se si tratta di un ragazzo o di una ragazza si può scrivere "la personne". Saranno quindi frasi del tipo: "C'est la personne qui arrive le plus souvent en retard".

2. Gli studenti piegano i foglietti (rigorosamente anonimi, se possibile scritti con grafia non riconoscibile), li consegnano all'insegnante e questi li ridistribuisce a caso (se a qualcuno arriva proprio il suo deve stare zitto!!!).

3. Ogni studente legge la frase ad alta voce e insieme si cerca di capire a chi si riferisce quella frase! Naturalmente l'insegnante, se necessario, deve precisare che non si possono scrivere frasi che in qualche modo possono urtare la sensibilità delle persone. Inoltre, se le frasi lette presentano errori, è un buono spunto per fissare le forme corrette magari trascrivendole alla lavagna.

I miei studenti si sono divertiti molto... Il fatto che siano in seconda, inoltre, fa in modo che si conoscano già abbastanza bene, e ciò rende più semplice e al tempo stesso più interessante il gioco... A volte escono dettagli davvero divertenti, che per l'insegnante sono delle vere scoperte!

Naturalmente lo stesso gioco si può fare con altre strutture grammaticali, basta far lavorare un po' la fantasia!

1 Comments:

At 5:15 PM, Blogger cristina said...

sì, se c'era qualche dubbio poi si chiedeva chi era l'autore della frase e a chi pensava quando l'ha scritta! Ti dirò, è stato molto simpatico proprio perché, conoscendosi già un po', sapevano con chi potevano spingersi un po' più in là con la frase ironica e con chi invece era meglio restare sul "neutro"... Penso anch'io che possa essere utile anche alla socializzazione, proprio perché anche chi è più timido o permaloso può rendersi conto che non accade niente a prendersi un po' in giro (o anche solo "poco sul serio") tra compagni...

 

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