jeudi, mars 09, 2006

ANALISI DEL TESTO... QUANTO? QUANDO? COME?

Ciao... Vorrei raccontarvi una cosa che mi è successa ieri nella mia classe quinta, e che mi ha dato non poco da pensare! Stavamo leggendo un brano di Proust (la fine di "Le temps retrouvé", quando il narratore afferma che l'arte è la vera vita), e mi sono accorta che l'attenzione languiva... Dalle mie osservazioni sul loro dormiveglia, è emerso che a loro piace la letteratura, piace leggere i brani di prosa, le poesie, ecc., ma tutto il loro piacere viene demolito sistematicamente dalla quantità di domande di "analisi del testo" che accompagnano qualunque cosa leggano. In effetti, se chiedo loro di rispondere a queste domande, è il mutismo assoluto; se invece chiedo cose come "vi è piaciuto?", "quale avete preferito?", "secondo voi è attuale?", "a voi è mai capitata una cosa simile?"... beh, là la discussione procede, con opinioni talvolta discordi ma sempre motivate, senza contare che sono occasioni per parlare in lingua straniera... Io in genere cerco sempre di non far rispondere a tutte le domande, e di sceglierne alcune generali e altre che permettono di dire la loro opinione, ma mi chiedo se non ci siano altri modi, altre vie... La difficoltà è conciliare esigenze scolastiche (programmi, verifiche, interrogazioni...) e il desiderio di dare davvero qualcosa di "succoso" ai miei studenti!!! Cercasi suggerimenti!

1 Comments:

At 11:50 PM, Blogger Chiara Morandini said...

sono d'accordo anch'io, forse l'analisi del testo richiesta fa perdere il gusto della lettura fine a se stessa. non è che magari gli studenti associano il testo di letteratura al lavoro di critica per cui gli va in disgrazia la lettura?

 

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